Stregoneria veneta

Piccolo vademecum della stregoneria, Chiariamoci le idee

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Dis Pater
view post Posted on 7/6/2014, 10:26




Lo scopo di questo piccolo articolo è far luce su aspetti della stregoneria che vengono spesso mal compresi, sia a causa della disinformazione e della poca cultura dilaganti, sia per certe posizioni di partito preso che mirano a far emergere un sostrato mistico o spirituale che ha poco a che fare con la stregoneria.

- La stregoneria non è una religione. È piuttosto un insieme di pratiche magiche che possono prendere forme diverse a seconda del contesto culturale in cui si trovano. La religione è connessa con la stregoneria in quanto quest’ultima vi si appoggia – oserei dire in maniera parassitaria – usandone nomi, ritualistiche e procedimenti per i suoi scopi. Detto questo, va da sé che la stregoneria è teoricamente andata a braccetto con ogni religione vigente in un dato momento storico, evolvendosi e adattandosi di conseguenza.

- Come estensione del punto precedente specifico che, se la stregoneria si adatta alla religione dominante, questo vale anche per il cristianesimo. È importante ricordare questo in un contesto italiano perché, volenti o nolenti, il cristianesimo ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del nostro paese, e così anche nella stregoneria. Vi pare una contraddizione accostare cristianesimo e stregoneria? Chiamatela magia popolare, se più vi piace, la sostanza non cambia molto ai fini del discorso. Fatto sta che i santi, Cristo e la Madonna vengono invocati comunemente in scongiuri, formule, benedizioni, maledizioni e quant’altro. Gran parte di questa ritualistica è stata tramandata fino a noi in questa forma probabilmente per secoli. Scegliere di ignorarlo sarebbe scorretto, e scegliere di stravolgere tutto ciò in nome di una dubbia “purezza” del paganesimo sarebbe, per quanto mi riguarda, uno schiaffo in faccia alla tradizione dei nostri avi più vicini a noi nel tempo.

- Ancora, la stregoneria non contempla la venerazione di divinità o di spiriti nel senso religioso del termine. La spiritualità personale è un discorso, la stregoneria è un altro. In stregoneria il rapporto con le “entità” è un do ut des, in cui non si dà niente per niente. Non è raro trovare scongiuri in cui si minacciano i santi o in cui si maltratta un effigie di uno di loro finché non abbia accontentato una nostra richiesta. È normale: la stregoneria tende a legare, a costringere, a trattare le entità alla stregua di oggetti inanimati da far sottostare alle regole della magia simpatica. Questo non significa che una strega non possa essere sinceramente devota, ma che, pur potendo sovrapporsi, l’aspetto religioso e l’aspetto stregonesco del rapporto con la divinità sono due cose diverse.

- Riguardo alla magia simpatica: è la base dell’intera pratica stregonesca. Dimenticate meditazioni e visualizzazioni, che non fanno e non hanno mai fatto parte della tradizione italiana. Teorizzata da James Frazer ne Il ramo d’oro, la magia simpatica si fonda su due principi cardine: che il simile genera il simile e che l’effetto somiglia alla causa (magia omeopatica), e che le cose che sono venute a contatto tra di loro continueranno ad interagire a distanza (magia contagiosa). La magia simpatica è una legge naturale, ossia funziona già di per sé. Sta alla strega sfruttarla per raggiungere i suoi scopi lavorando tramite associazioni, gesti, parole, colori, profumi.

- La stregoneria italiana (ma un po’ tutta la stregoneria europea) ha una matrice povera, contadina. La strega nasce come analfabeta, e non discute di etica, morale, filosofia. Non dimentichiamo che la stregoneria ha come scopo quello di soddisfare i bisogni materiali che avevano a che fare con la sopravvivenza stessa: procurarsi il cibo, procurarsi un matrimonio sicuro, distruggere i nemici. Sono bisogni istintivi, viscerali, come lo è l’operato della strega. Va da sé che anche tipologie di magia troppo colta, come la magia cerimoniale, le sono estranee. Gli strumenti della strega non sono athame, spade, pentacoli, grimori, ma gli strumenti della vita quotidiana contadina: coltelli, falci, pentole, mortai.

- È importante ricordare che la stregoneria in Italia è un’entità estremamente variegata. La nostra penisola è nata come entità politica solo di recente, e ancora oggi da nord a sud è caratterizzata da paesaggi, tradizioni e dialetti estremamente differenti. La stregoneria italiana riflette questo calderone di diversità, derivata dalle moltissime sovrapposizioni di popoli che si sono avvicendate nel nostro paese. Va da sé che, nel caso dell’Italia, sarebbe più corretto parlare di ‘stregonerie regionali’ per rispettare questa unicità che contraddistingue ogni realtà locale.
 
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